Giardino Galleggiante per Venezia: Ma I Vermi Vivranno? (Floating Garden for Venice: But Will the Worms Live?), V2, April-November 2022
Hazelnut branches, Laurel posts, burlap, composted soil, salt-tolerant edible plants.
Large Garden Dimensions: 13’ L x 3.3” W x 3’11” H (average)
Small Garden Dimensions: 9’8” L x 2’5” W x 2’6” H (average)
Sited in Marinaressa East Garden, City of Venice and European Cultural Center, Venice, Italy
Sponsored by Carol Dene Boling McCoy (1923 - 2019), Torre Nocciole Romane, Kansas City Art Institute, and ETRA.
This sculpture, woven of hazelnut branches, amplifies an ordinary phenomenon not usually noticed - the earthworm - a creature that helps produce the fertile soil upon which life depends. Like coastal worms, the hazelnut industry is imperiled. Hazelnut production from small sustainable farms is under threat from large- scale aggressive agrarian practices that maximize profits through mechanization and chemical application, thus eliminating the sensitive attunement of farmers operating on a more intimate scale.
Today humans approach a critical moment of renegotiating our relations with the natural world and each other. As cities struggle with climate change, overcrowding and encroaching seas; Venice is a harbinger of our ecological and social crisis. Here is a way of growing food in places of changing water levels. Developed by the Aztecs to extend arable land and feed dense populations, their “floating gardens” inspired this sculpture. When waters rise, gardens like the Giardino Galleggiante, will not float but will appear to do so.
Active participation in new ways of seeing, living, and improving human and other-than-human conditions will aid us in creating a better world. Nurture of planet and people is indeed The Milk of our Dreams.
If not here, where? If not now, when?
Special thanks to the filbert farmers of Viterbo, Robert Carl, Geoffrey Metzger, David Tozzato, Francesco, Biadene, Jack Nelson, and all the ECC Team.
(translation to Italian follows)
Giardino Galleggiante per Venezia: Ma I Vermi Vivranno?, V2, 2022
Rami di nocciola, pali di alloro, tela, terreno compostato, piante commestibili tolleranti al sale.
Dimensioni del giardino grande: 4mL x 1mW x 1.19 m H (media)
Dimensioni giardino piccolo: 3m L x .75m W x .75m H (media)
Situato nel Giardino della Marinaressa Est, Città di Venezia e Centro Culturale Europeo, Venezia, Italia
Sponsorizzato da Carol Dene Boling McCoy (1923-2019), Torre Nocciole Romane, Istituto d'arte di Kansas City, ETRA.
Questa scultura, tessuta di rami di nocciola, amplifica un fenomeno ordinario che di solito non si nota - il lombrico - una creatura che aiuta a produrre il terreno fertile da cui dipende la vita. Come i vermi costieri, l'industria delle nocciole è in pericolo. La produzione di nocciole da piccole aziende agricole sostenibili è minacciata da pratiche agrarie aggressive su larga scala che massimizzano i profitti attraverso la meccanizzazione e l'applicazione chimica, eliminando così la sensibile sintonizzazione degli agricoltori che operano su una scala più intima.
Oggi gli esseri umani si avvicinano a un momento critico di rinegoziazione delle nostre relazioni con il mondo naturale e tra di noi. Mentre le città lottano con il cambiamento climatico, il sovraffollamento e l'invasione dei mari; Venezia è foriera della nostra crisi ecologica e sociale. Ecco un modo per coltivare il cibo in luoghi di cambiamento dei livelli dell'acqua. Sviluppati dagli Aztechi per estendere la terra arabile e nutrire popolazioni dense, i loro "giardini galleggianti" hanno ispirato questa scultura. Quando le acque si alzano, giardini come il Giardino Galleggiante, non galleggiano ma sembreranno farlo.
La partecipazione attiva a nuovi modi di vedere, vivere e migliorare le condizioni umane e non umane ci aiuterà a creare un mondo migliore. Nutrire il pianeta e le persone è davvero il latte dei nostri sogni.
Se non qui, dove? Se non ora, quando?
Un ringraziamento speciale ai coltivatori di nocciole di Viterbo, Robert Carl, Geoffrey Metzger, David Tozzato, Francesco Biadene, Jack Nelson e tutto il team ECC
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